La Galleria Russo presenta la mostra “La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al
Futurismo” che inaugurerà, in anteprima ad ArteFiera Bologna dal 2 al 4 febbraio 2017, e allestirà
le sue sale dal 22 febbraio al 24 marzo 2018. Un percorso autentico nella pittura italiana dei primi
anni quaranta del ‘900 che ripercorre il panorama artistico dalle suggestioni crepuscolari alle
avanguardie, per approdare nelle più mature derivazioni del Futurismo.
La mostra muove da quattro capolavori che, realizzati sull’onda di suggestioni crepuscolari,
preludono al Futurismo: il ritratto di Duilio Cambellotti eseguito da Giacomo Balla ed intitolato Il
cesellatore (1905), l’Autoritratto con cappello realizzato nel 1904, La falsa civiltà da Duilio
Cambellotti (1905-1907) emblema della forza della denuncia sociale. Lo splendido Controluce di
Umberto Boccioni, eseguito nel 1910, rappresentazione prototipica della poetica divisionista,
proveniente dalla Collezione Guggenheim di Venezia e presente già nella collezione di Margherita
Sarfatti.
Il racconto espositivo, suddiviso per decadi, prosegue con la testimonianza dei maggiori esponenti
del ’900 italiano.
Oltre a Balla, presente con un’affascinante Velocità su carta (1913) e con lo scenografico Canto
patriottico in Piazza di Siena (1915), Boccioni, del quale sarà esposta una raccolta di rare tempere ed
incisioni eseguite entro il 1907, Severini con la Natura morta davanti a una finestra del 1928 ed opere
di Gerardo Dottori, Carlo Erba, Enrico Prampolini, Carlo Carrà, Antonio Marasco, Arnaldo Ginna,
Thayaht. Inoltre quali icone del successo delle avanguardie nei decenni successivi saranno in mostra:
di Mino delle Site, Tato, Renato Di Bosso, Domenico Belli, Fortunato Depero, Julius Evola, Bruno
Munari e Alfredo Ambrosi.
Ad impreziosire l’esposizione, la presenza di artisti meno noti al grande pubblico, ma con
un’importante risonanza nel panorama artistico di quegli anni: Alessandro Bruschetti, Osvaldo
Peruzzie, Cesare Andreoni, Vladimiro Tulli e Leandra Angelucci Cominazzini.
Il percorso culmina nell’ esposizione di rilevanti testimonianze, successive agli anni quaranta del
secolo, come quelle di Gerardo Dottori a riprova del fascino mai sopito che le avanguardie hanno
avuto nella storia della pittura italiana del ’900.
La mostra sarà corredata da un catalogo a colori edito da Manfredi Edizioni (Imola) con introduzione
di Fabio Benzi, un testo critico di Massimo Duranti e schede delle opere in mostra.
Galleria Russo, Via Alibert 20. Roma Ingresso gratuito
Orari: lunedì dalle 16.30 alle 19:30; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30
Info:www.galleriarusso.com ; tel: 06 6789949 – 06 69920692
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